mercoledì 22 dicembre 2010

“Il mattone produce arricchimento non ricchezza”. Il prof. Pierotti sprona le associazioni ambientaliste e le istituzioni

L'intervento del prof. Piero Pierotti, presidente di Artwatch Italia, sul dibattito aperto nelle scorse settimane sul consumo di suolo: "Perché, anziché ragionare in termini di plusvalenze, non si discute in funzione di maggiori benefici collettivi, che rappresentano anche forme di risparmio e quindi di possibile reinvestimento?"

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L'area della caserma Bechi Luserna vista dalla torre della Cittadella

Registriamo la pacata opposizione di Legambiente, WWF e LIPU all'abolizione del "parco urbano" di via Cisanello e l'intervento, altrettanto sereno, di Riccardo Ciuti sulle vicende amministrative che hanno condotto a tale rinuncia. Registriamo anche il silenzio delle amministrazioni interessate che da qualche tempo, con un atteggiamento non proprio democratico, preferiscono tacere anziché confrontarsi su questioni che non sono marginali ma anzi mettono in discussione almeno un decennio di scelte insediative nel comune di Pisa e in quelli contigui.

In realtà la crisi economica globale (meglio ripetere: globale) pone chiunque nella condizione di dover rifare i propri conti economici, dai singoli cittadini fino ai governi nazionali, senza escludere ovviamente le amministrazioni locali. E se qualcuno si cullasse nell'ipotesi di un ritorno rapido all'era delle vacche grasse deve almeno prendere atto che, prima di ciò, dovranno sollevarsi dalla povertà miliardi di persone sudamericane, asiatiche, africane che si stanno appena affacciando alla tavola del benessere. Forse qualcuno si illude che sia possibile ricacciarle velocemente nel consueto ruolo di sfruttamento da parte delle società occidentali, tuttavia sarebbe opportuno che questa convinzione non albergasse in uomini e settori politici che si richiamano alla tradizione storica della sinistra. Perciò cerchiamo di analizzare tutto quanto in una prospettiva di maggiore condivisione della ricchezza globale che, per chi è già ricco, si traduce in un imperativo di minima: eliminazione degli sprechi. Leggi il resto

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