mercoledì 13 febbraio 2008

Sembra che la fattoria eolica di Montecatini Val di Cecina sia cosa ormai fatta ma permangono forti perplessita' sul progetto.



Sopratutto sulla mancanza della procedura di VIA (valutazione impatto ambientale) e sul fatto che l' area in oggetto risulta essere sito di nidifcazione secondo i censimenti del COT (Centro Ornitologico Toscano) del Falco lanario (Falco biarmicus) http://it.wikipedia.org/wiki/Falco_biarmicus una specie a forte rischio di estinzione di cui se contano circa 250 coppie nidificanti in tutta Europa.

fonte www.greenreport.it del 07.02.08

LIVORNO. La progettazione esecutiva della “Fattoria eolica La Miniera” a Montecatini
Val di Cecina è in fase conclusiva e i proponenti chiederanno presto l’autorizzazione unica alla costruzione e all’esercizio dell’impianto alla Regione Toscana. Parola di Anna Rita Bramerini, assessore all’ambiente e all’energia, che ha detto oggi in consiglio regionale rispondendo all’interrogazione di Piero Pizzi (Fi-Pdl) nel corso di una seduta della commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale.

Nell’interrogazione Pizzi sottolineava «l’incidenza negativa dell’impianto sul sistema avifaunistico della zona e sulle attività agricole, turistiche e faunistico-venatorie, oltre all’impatto sul paesaggio». L’assessore ha riposto che questi aspetti «sono stati presi in esame in sede di istruttoria per la Valutazione di impatto ambientale (Via). Ma la decisione definitiva ha escluso nei fatti l’incompatibilità dell’impianto con le caratteristiche della zona». Cosa questa che, dice sempre Bramerini, ha fatto sì che non fosse necessario sottoporre il progetto alla Valutazione di impatto ambientale. Progetto che però non è esente da criticità, tant’è che l’assessore ha segnalato che «la Regione ha dettato 15 prescrizioni di cui il progetto esecutivo dovrà tenere conto».

La risposta dell’assessore però non ha convinto Pizzi, che ha replicato: «Si tratta di un territorio particolarmente vocato per il passaggio di numerose specie di uccelli, anche rari. Un impianto eolico sicuramente risulterà invasivo e i danni, specie per le attività turistiche e venatorie, saranno inevitabili. Sarebbe stato meglio valutare anche localizzazioni alternative». E su questo punto l’assessore ha specificato che«non è compito della Regione valutare ipotesi diverse». «In questo settore vige il principio della libera iniziativa privata – ha detto – per cui la pubblica amministrazione non può suggerire soluzioni alternative in termini di localizzazione».

Visti i precedenti (Scansano) speriamo che la decisione presa di non sottoporre il progetto alla Via, limitandosi a indicare 15 prescrizioni, sia stata la scelta giusta. Di impianti eolici c’è bisogno, di ricorsi al Tar e polemiche no.


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