lunedì 26 gennaio 2009

Si ritrovano all'improvviso in mezzo ad una battuta di caccia paura per cinque automobilisti


foto da www.serifast.it/ebay/design/CINGHIALE-OLI.jpg

Pericolo in macchina da Molino d’Era al Castagno.


In 5 stavamo viaggiando spensierati in macchina per raggiungere Rapolano Terme partendo da Chianni. Ad un certo punto, passato Vicarello da 2-3 chilometri, dietro una curva secca, ci si è parato di fronte un cacciatore che strillava a più non posso e lanciava rauti (quei fuochi di artificio di color rosso che esplodendo producono un fragore assordante) esortandoci minaccioso a suonare il clacson. Poi ci siamo accorti che sulla strada provinciale stava andando avanti ed indietro un altro cacciatore con fucile non in custodia e cani. Il clima festoso e rilassato si è mutato in situazione di tensione ed abbiamo sentito un senso di pericolo. Spaventati abbiamo realizzato che stavano effettuando una scacciata sulla strada. A qualche metro dal margine stradale si udivano spari e botti con latrati e grida. Interloquendo con uno di loro si è sentito fare l’affermazione che loro “facevano il loro comodo”. Abbiamo chiamato i carabinieri ma in seguito a vari disguidi non è stato possibile avere un intervento di una pattuglia in quel posto. Il tutto ci ha fatto pensare con amarezza a quel triste ed atroce episodio del veterinario di Ponsacco ucciso durante un'escursione ludico-ricreativa in campagna. La sensazione è che si sottovaluti la gravità della situazione, e cioè che da settembre a fine gennaio non è possibile per alcun cittadino fare una gita in campagna con il proprio partner, con la famiglia o da soli senza correre il rischio di essere impallinati o che sia impallinato il proprio cane od animale domestico. Non si possono andare a cercare i funghi se non nelle giornate di martedì e venerdì, non si può fare un giro in Mountainbike godendosi la pace e la tranquillità della nostra bellissima campagna senza l'apprensione di trovarsi nel mezzo di una cruente e mortalmente pericolosa battuta al cinghiale. Insomma per questa gestione inadeguata dell’esercizio venatorio muoiono tante persone ogni anno come se fosse una piaga sociale tipo guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti od alcoliche. Negare ad un comune cittadino di godere del nostro territorio durante una riabilitante passeggiata nei nostri boschi (che siano privati o demaniali) dopo una faticosa settimana lavorativa vuol dire ledere un diritto fondamentale e democratico all'utilizzo ed alla fruizione egualitaria di un patrimonio comune (cioè di tutti) e che non può diventare differenziale o disparitaria a seguito di un versamento monetario. Sarebbe l'ora che i nostri governanti, in virtù della tanto decantata democrazia cominciassero a tutelare ogni singolo cittadino nei suoi più semplici e facili bisogni.


Jean Claude Pucci 333 4736560, Paola Storai, Eva Welti, Massimo Salvoni,Tommaso Burgalassi


Il Tirreno Pisa 24.01.2009

La Nazione Pontedera 24.01.2009

La Nazione Volterra- Valdicecina 24.01.09


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