lunedì 17 novembre 2008

Il presidente dell'Ente Parco Lunardi replica alle critiche di WWF e Legambiente

Foto del Lago di Massaciuccoli - Dalla Voce del Serchio
Fonte testi e foto La voce del Serchio


L’articolo di Legambiente-WWF sezione di Pisa, dal titolo “Nel Parco sempre più barche e meno spazio al verde”, pubblicato nella rubrica “La parola ai lettori” dell’8/11/2008, merita una risposta che necessita di partire da un quadro generale, poiché il suddetto intervento si conclude proprio con un giudizio di ordine generale sull’attività del Parco.
Ebbene rimanendo nella parte a sud dell’Arno e solo considerando gli ultimi mesi del 2008, l’Ente Parco ha assunto iniziative di notevole importanza per la tutela dei beni ambientali e paesaggistici che ha in custodia e che è opportuno, in sintesi, ricordare:

1) nel maggio del 2008 l’Ente Parco ha affidato 70 ettari della Riserva naturale della Cornacchiaia al Comitato Oasi WWF litorale pisano, attivando una gestione che dovrà in futuro notevolmente ampliarsi, per iniziare un’attività di visite guidate per scolaresche e turisti, oltrechè per mantenere sia le strutture presenti nell’area, che i sentieri natura;
2) nel luglio 2008, con una convenzione con la Cooperativa Le Rene, l’Ente Parco è entrato in possesso dell’area denominata Riserva Bosco degli Allori, ubicato lungo l’Aurelia in località Mortellini;
3) nel mese di settembre è stata sottoscritta una convenzione tra l’Università di Pisa e l’Ente Parco, con la quale è stata affidata al Parco la gestione di 700 ettari di bosco di proprietà dell’Università, con l’impegno dell’Ente Parco di predisporre, a sue spese, un piano forestale di questo naturale patrimonio boschivo, corredandolo della valutazione di incidenza prevista dalla Direttiva Habitat dettata dall’Unione Europea.

Senza l’intervento del Parco questo bene ambientale, paesaggistico e naturalistico, tra i più importanti del territorio ricompreso nell’area protetta, sarebbe oggi già in gestione ai privati. Richiamate queste premesse è necessario ricordare che, per quanto riguarda i Navicelli, il rapporto con la nautica, uno dei pochi settori dell’economia attualmente in positiva crescita, è stato risolto dal Piano del Parco, strumento di pianificazione urbanistica, ambientale e paesaggistica, valutato dall’Ente Parco tutt’oggi capace di interpretare in modo moderno il rapporto tra la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile.

Il Piano del Parco ha individuato, nell’area interessata all’intervento citato nell’articolo della sezione pisana di Legambiente-WWF, una zona di recupero edilizio e urbanistico, prevedendo la possibilità di trasferirvi le attività cantieristiche non più consentite dal Piano del Parco in aree di grande valenza ambientale, come la Riserva dell’Ulivo. Il Piano del Parco pone una sola importante condizione perché lo sviluppo della cantieristica nell’area indicata possa realizzarsi: che sia dato all’area a sud dell’Arno un assetto ambientalmente e paesaggisticamente adeguato. E questo potrà avvenire solo se la Riserva della Cornacchiaia, vero scrigno della biodiversità, passerà al Parco con le strutture in essa presenti, per poter creare a nord dello Scolmatore un’oasi di valenza nazionale.
Per questo obiettivo è quindi necessaria la disponibilità degli enti territoriali pisani, oggi proprietari di gran parte della Riserva della Cornacchiaia, ai quali chiediamo una reale collaborazione, perchè la nautica sui Navicelli possa svilupparsi in un quadro di rafforzamento dell’Ente Parco e della tutela del patrimonio naturale e boschivo nel territorio a sud dell’Arno.

Il Presidente Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli, Giancarlo Lunardi

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